CONOSCERE LE CERTIFICAZIONI
Scarpe Antinfortunistiche:
La certificazione minima richiesta è SB (S=Sicurezza, B=Base). Questa sigla attesta che la scarpa soddisfa i requisiti fondamentali della norma EN345 che richiede il PUNTALE ANTISCHIACCIAMENTO da 200 Joule.
Aggiungendo una suola antistatica con assorbimento di energia nella zona del tallone e sua relativa protezione, la scarpa sarà certificata S1.
Una scarpa S1 in pratica ha una protezione con puntale in acciaio o composito sintetico per le dita del piede ed una suola antistatica ma sprovvista di lamina antiperforazione.
In genere le scarpe S1 sono utilizzate da magazzinieri, operatori alberghieri, industria alimentare e tutti quei mestieri che non hanno rischi per la pianta del piede (tipici dei cantieri con chiodi a vista).
Restando su scarpe senza protezione alla pianta del piede, la certificazione S2, descrive una scarpa S1 dotata di tomaia in pelle o qualsiasi materiale impermeabile per un tempo maggiore di 60 minuti. Queste scarpe sono adatte per chi lavora a contatto con liquidi che verrebbero inevitabilmente assorbiti da scarpe S1 con pelli scamosciate. Solitamente le scarpe S2 hanno pelli in nabuk, fiore o anche scamosciate ma con un trattamento idrorepellente che le renda ugualmente impermeabili.
Elevando il livello di sicurezza, troviamo le classicissime scarpe S1P ed S3 che non sono altro delle scarpe S1 ed S2 dotate di lamina antiperforazione. Quest'ultima può essere realizzata in ACCIAIO o in KEVLAR (la cosidetta lamina in composito ovvero NON-METALLICA).
ESD L'acronimo ESD significa "Electro-Static Discharge" e indica semplicemente il fenomeno dell'accumulo di scariche elettrostatiche. Il corpo umano libera delle scariche elettrostatiche nocive per le componenti elettroniche, provocando potenzialmente dei malfunzionamenti nel prodotto finale (telefoni cellulari, computer,...).In settori quali la microelettronica, i semiconduttori o le schede a circuito stampato, le scarpe con certificazione ESD proteggono l’ambiente elettronico dissipando queste scariche attraverso la suola.
Le scarpe dette dissipatrici devono essere conformi alla norma DIN EN 61340-5-1, e la loro resistenza elettrica deve essere collocata tra i 7,5 x 105 e i 3,5 x 107 Ohm.
La certificazione S4 ed S5 determina scarpe impermeabili al 100% come stivali in gomma o scarpe con inserti in materiali sintetici che sono water resistant in qualsiasi condizione. La scarpa S5 ha in aggiunta la lamina antiperforazione, che troviamo negli stivali di sicurezza nei cantieri e nelle scarpe alte come la famosa STOP RAIN.
NORMATIVE ANTINFORTUNISTICHE
I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI E LE NORMATIVE CHE NE REGOLANO L'UTILIZZO:
Per Dispositivi di Protezione Individuale, DPI, si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi che ne minaccino la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo (art. 74, comma 1 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n.81)
La legge di riferimento il D.Lgs. 81/2008 che ne prevede l'utilizzo solo quando siano già state adottate misure tecniche preventive e/o organizzative di protezione collettiva. In altri termini, il DPI va utilizzato solo quando non è possibile eliminare il rischio.
I DPI sono divisi in tre categorie, in funzione del tipo di rischio:
Gli elmetti di protezione per le industrie (a norma EN 397) devono proteggere la testa dagli effetti della caduta di oggetti . Sono costruiti generalmente in policarbonato plastico , eventualmente rinforzato da fibra di vetro, o in leghe metalliche leggere cioè in materiali che uniscano una elevata resistenza meccanica ed assorbimento degli urti ad un peso il più contenuto possibile.
L’elmetto OBBLIGATORIAMENTE deve possedere le seguenti caratteristiche:
I caschi anti urto (a Norma EN 812) sono usati per proteggere la testa da urti accidentali contro oggetti duri ma non proteggono dalla caduta di corpi contundenti e NON DEVONO IN NESSUN CASO SOSTITUIRE UN ELMETTO DI PROTEZIONE DELL’INDUSTRIA A NORMA EN397.
2. PROTEZIONE DEGLI OCCHI (OCCHIALI, VISIERE, ECC.): EN 166, EN140 ED EN175.
Gli occhi sono soggetti a diversi rischi: schegge, materiali roventi o caustici o corrosivi, radiazioni, che possono portare a tre tipi di lesioni: meccaniche, ottiche e termiche. Per proteggere questi organi delicati si usano DPI del tipo:
Esempio di Marchio UE sulla montatura: U 166 XXX F/B/A,
Esempio di Marchio UE sulla lente : 3 1,2 U 1/2/3 S/F/B/A 8 9 K N T
dove
U: costruttore
166: Norma
XXX: campo di applicazione
- Goccie o spruzzi di liquido
- Particelle solide > 5 micron
- particelle solide < 5 micron
- scariche ed archi
- materiali incandescenti
S/F/B/A: resistenza all'impatto
- A altissima energia: protezioni viso in
policarbonato
- B media energia: visori e schermi
- F bassa energia: occhiali e visiere
- S impatti non rilevanti: occhiali
3: codice filtro
- 2 e 3 UV
- 4 IR
- 5 e 6 sole
- da 3 a 7 filtri da saldatura
1.2: Livello di protezione (filtro numerico)
1/2/3: Classe ottica:
- 1 uso continuo
- 2 uso frequente
- 3 uso occasionale
8: resistenza agli archi
9: resistenza ai corpi incandescenti
K: resistenza alla abrasione
N. resistenza al fumo
T: resistenza all'impatto alle temperature limiti di uso (-5 + 55°C)
3. PROTEZIONE DELL'APPARATO UDITIVO
Il danno all'udito (detto ipoacusia professionale) è grave perché non rimarginabile: le cellule uditive, infatti, se danneggiate non possono più rigenerarsi. I DPI per proteggere l'udito sono obbligatori quando non è possibile ridurre il rumore con misure tecniche e quando esso supera i 90 decibel istantanei o gli 85 decibel medi giornalieri; essi sono:
I DPI a protezione delle vie respiratorie, detti anche APVR, servono a proteggere da sostanze aeriformi potenzialmente nocive (gas, polveri, vapori) e a permettere la normale respirazione quando il livello d'ossigeno è inferiore al valore-limite del 17%.
Essi vengono classificati come segue:
La durata di una bombola d'aria viene calcolata empiricamente moltiplicando il volume in litri per la pressione in bar, tutto diviso 30 (consumo medio di litri per minuto), si ottiene il numero di minuti d'autonomia approssimativa. (Esempio: bombola da 7 litri a 200 bar di pressione: 7 X 200 = 1400 Lt / 30 Lt.min = 45 minuti circa)
5. PROTEZIONE DELLE MANI
I DPI per la protezione delle mani devono essere conformi alla EN420 e devono salvaguardare dalla esposizione di rischi che possono essere di varia natura:
6. PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
La protezione dei piedi è importante sia per la loro incolumità sia per garantire una buona stabilità del lavoratore. In generale, per gli arti inferiori, sono previsti i seguenti DPI:
Inoltre le combinazioni dei requisiti più diffusi sono indicate dai seguenti simboli
Per la protezione del corpo sono previsti DPI appartenenti alla I, II e III categoria:
Per i DPI di II e III categoria vale la Norma EN340: Abbigliamento Protettivo - Requisiti Generali, la Norma EN 342; Abbigliamento Protettivo - Protezione contro il freddo e la Norma EN 343: Abbigliamento Protettivo - Protezione contro le intemperie.
In accordo alla EN340 il capo di abbigliamento deve avere unamarcatura, stampata sul prodotto stesso o su un etichetta attaccata al prodotto, che contenga i seguenti elementi:
L'art. 21 del codice della strada e l'art. 37 del regolamento hanno reso obbligatori gli indumenti ad alta visibilità recependo la norma europea UNI EN 471 del marzo 1995 con il DM 9 giugno 1995 “Disciplinare tecnico sulle prescrizioni relative ad indumenti e dispositivi autonomi per rendere visibile a distanza il personale impiegato su strada in condizioni di scarsa visibilità”. Oggi tutti coloro che lavorano nei cantieri o in prossimità di essi devono obbligatoriamente indossare indumenti di visibilità fluorescenti e rifrangenti marcati CE in conformità ai requisiti della predetta norma UNI EN 471.
Gli indumenti ad alta visibilità sono classificati in 3 classi in funzione della quantità di materiale di fondo e materiale rifrangente necessario per avere un capo certificato secondo la EN 471. Con la Legge 1º agosto 2003, n. 214, si è inoltre voluto dare un'ulteriore svolta alla sicurezza dell'utente debole, rendendo obbligatorio l'uso di dispositivi retroriflettenti per rendere visibili, di giorno come di notte, tutti coloro che per qualsiasi necessità, devono presegnalare un veicolo fermo sulla carreggiata.
Ogni Classe è caratterizzata da una superficie minima di materiale fluorescente o riflettente in conformità alla seguente tabella:
Classe 3Classe 2Classe 1Materiale rifrangente80%50%14%Materiale retroriflettente20%13%10%Altro materiale0020%
Inoltre anche i materiali rifrangenti (fluorescenti) e retroriflettenti, a seconda del loro coefficiente, rispettivamente, di fluorescenza e riflessione, possono appartenere a Classi diverse: da 0 a 3 per i materiali fluorescenti e da 0 a 2 per i materiali retroriflettenti.
9. ABBIGLIAMENTO MONOUSO
Sono indumenti idonei alla protezione da particolari sostanze specificate dal costruttore nella nota informativa e debbono essere usati una sola volta (monouso) o per un certo periodo secondo la nota informativa del costruttore.
Il Gruppo di Lavoro Tecnico CEN/TC162 ha definito 6 tipi di indumenti di capi di abbigliamento per la protezione dagli agenti chimici:
TipoIcona propostaDescrizioneTipo 1Impermeabilità ai gasTipo 2Impermeabilità ai gas, giunture non impenetrabiliTipo 3Impenetrabilità ai liquidiTipo 4Impenetrabilità alle polverizzazioniTipo 5Impenetrabilità alle particelleTipo 6Impenetrabilità limitata agli schizzi e alle particelle
A seconda del loro utilizzo per gli indumenti monouso sono rilevanti le seguenti Normative:
I DPI anticaduta rientrano tutti nella III categoria, dati i rischi elevati che derivano dalla caduta, e sono soggetti a particolari procedure di certificazione CE; essi si dividono in:
L'efficacia di un sistema di protezione di caduta dipende in modo determinante dal punto di ancoraggio (Norma EN 795: Dispositivo di ancoraggio).
Rilevanti per i DPI per la caduta dall'alto sono le EN364: Metodi di prova e le EN365: requisiti generali per l'uso e la marcatura.
Per Dispositivi di Protezione Individuale, DPI, si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi che ne minaccino la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo (art. 74, comma 1 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n.81)
La legge di riferimento il D.Lgs. 81/2008 che ne prevede l'utilizzo solo quando siano già state adottate misure tecniche preventive e/o organizzative di protezione collettiva. In altri termini, il DPI va utilizzato solo quando non è possibile eliminare il rischio.
I DPI sono divisi in tre categorie, in funzione del tipo di rischio:
- I categoria: rischio lieve. Sufficiente una dichiarazione di conformità del produttore
- II categoria: rischio significativo relativo, ad esempio, ad occhi, mani, braccia, viso. Necessario che il prototipo sia certificato da un organismo di controllo autorizzato e notificato
- III categoria: rischio elevato e comprende tutti i DPI per le vie respiratorie e protezione dagli agenti chimici aggressivi. Necessario che il prototipo sia certificato da un organismo di controllo autorizzato e notificato e che sia attivo il controllo della produzione.
- Protezione della testa (caschi, ecc.): EN397 e EN812.
- Protezione degli occhi (occhiali, ecc.): EN166, EN169, EN175.
- Protezione delle orecchie (cuffie, ecc): EN352.
- Protezione delle vie respiratorie (mascherine, ecc): EN136, EN140, EN141, EN143, EN149 ed EN405.
- Protezione delle mani (guanti): EN374-2, EN374-3, EN388, EN407, EN420, EN511, EN659, EN12477 ed EN ISO 10819.
- Protezione dei piedi (calzature antinfortunistiche): EN344, EN345 ed EN347.
- Abbigliamento professionale: EN340, EN342 ed EN343.
- Alta Visibilità: EN340 ed EN471.
- Indumenti monouso: EN465, EN468, EN374-2 ed EN374-3.
- Sistemi di sicurezza anticaduta (imbraghi, ecc.) EN353-1, EN353-2, EN354, EN355, EN358, EN360, EN361, EN362, EN363, EN364, EN365 ed EN 795.
Gli elmetti di protezione per le industrie (a norma EN 397) devono proteggere la testa dagli effetti della caduta di oggetti . Sono costruiti generalmente in policarbonato plastico , eventualmente rinforzato da fibra di vetro, o in leghe metalliche leggere cioè in materiali che uniscano una elevata resistenza meccanica ed assorbimento degli urti ad un peso il più contenuto possibile.
L’elmetto OBBLIGATORIAMENTE deve possedere le seguenti caratteristiche:
- Capacità di assorbimento degli urti non inferiore a 5000 N (c.a 500 kg)
- Resistenza all’impatto di corpi appuntiti non inferiore a 3000 N (c.a 300 kg)
- Non infiammabile
- Eventuale sottogola con punto di rottura compresa fra 150 e 250 N
- Resistenza alla pioggia ed alla luce solare
- Tensione di perforazione dielettrica non inferiore a 10 kV
- La norma europea di riferimento (EN397)
- Il nome o il marchio del fabbricante
- Anno e trimestre di fabbricazione
- Il modello
- La taglia
I caschi anti urto (a Norma EN 812) sono usati per proteggere la testa da urti accidentali contro oggetti duri ma non proteggono dalla caduta di corpi contundenti e NON DEVONO IN NESSUN CASO SOSTITUIRE UN ELMETTO DI PROTEZIONE DELL’INDUSTRIA A NORMA EN397.
2. PROTEZIONE DEGLI OCCHI (OCCHIALI, VISIERE, ECC.): EN 166, EN140 ED EN175.
Gli occhi sono soggetti a diversi rischi: schegge, materiali roventi o caustici o corrosivi, radiazioni, che possono portare a tre tipi di lesioni: meccaniche, ottiche e termiche. Per proteggere questi organi delicati si usano DPI del tipo:
- Occhiali - norme di conformità EN166
- Maschere - norme di conformità EN166
- Visiere - norme di conformità EN166
- Schermi - norme di conformità EN166
- Filtri per saldatura - norme di conformità EN169
- Filtri per raggi ultravioletti - norme di conformità EN170
- Filtri per raggi infrarossi - norme di conformità EN171
- Filtri di protezione solare per uso industriale - norme di conformità EN172
- luce blu: penetrazione della retina
- infrarosso: deformazione della cornea
- ultravioletto: arrossamento degli occhi;
Esempio di Marchio UE sulla montatura: U 166 XXX F/B/A,
Esempio di Marchio UE sulla lente : 3 1,2 U 1/2/3 S/F/B/A 8 9 K N T
dove
U: costruttore
166: Norma
XXX: campo di applicazione
- Goccie o spruzzi di liquido
- Particelle solide > 5 micron
- particelle solide < 5 micron
- scariche ed archi
- materiali incandescenti
S/F/B/A: resistenza all'impatto
- A altissima energia: protezioni viso in
policarbonato
- B media energia: visori e schermi
- F bassa energia: occhiali e visiere
- S impatti non rilevanti: occhiali
3: codice filtro
- 2 e 3 UV
- 4 IR
- 5 e 6 sole
- da 3 a 7 filtri da saldatura
1.2: Livello di protezione (filtro numerico)
1/2/3: Classe ottica:
- 1 uso continuo
- 2 uso frequente
- 3 uso occasionale
8: resistenza agli archi
9: resistenza ai corpi incandescenti
K: resistenza alla abrasione
N. resistenza al fumo
T: resistenza all'impatto alle temperature limiti di uso (-5 + 55°C)
3. PROTEZIONE DELL'APPARATO UDITIVO
Il danno all'udito (detto ipoacusia professionale) è grave perché non rimarginabile: le cellule uditive, infatti, se danneggiate non possono più rigenerarsi. I DPI per proteggere l'udito sono obbligatori quando non è possibile ridurre il rumore con misure tecniche e quando esso supera i 90 decibel istantanei o gli 85 decibel medi giornalieri; essi sono:
- Cuffie - norme di conformità EN 352-1
- Cuffie abbinate ad elmetto (EN 352-3)
- Cuffie attive, con radio incorporata (EN 352-4)
- Tappi auricolari - norme di conformità EN 352-2
- Inserti (filtri)
- Tappi con catenella
- Archetti EN 352-2
- L da 65Hz a 250Hz
- M da 250Hz a 2000Hz
- H da 2000Hz a 8000Hz
I DPI a protezione delle vie respiratorie, detti anche APVR, servono a proteggere da sostanze aeriformi potenzialmente nocive (gas, polveri, vapori) e a permettere la normale respirazione quando il livello d'ossigeno è inferiore al valore-limite del 17%.
Essi vengono classificati come segue:
- a filtro
1.1 - mascherine antipolvere (facciale filtrante) monouso - norme di conformità EN149
1.2 - semimaschere - norme di conformità EN140
1.3 - maschere a pieno facciale - norme di conformità EN136 - isolanti
2.1 - autonomi (autorespiratori) EN137
2.1.1 - a circuito aperto
2.1.1 a - a domanda a pressione positiva
2.1.1 b - a domanda a pressione negativa
2.1.2 - a circuito chiuso
2.1.2 a - a produzione d'ossigeno
2.1.2 b - ad ossigeno compresso
2.2 - non autonomi (a circuito d'aria respirabile) EN139
2.2.1 - con presa d'aria esterna
2.2.1 a - non assistito
2.2.1 b - assistito manualmente
2.2.1 c - assistito con motore
2.2.2 - ad aria compressa
2.2.2a - a flusso continuo
2.2.2b - ad erogazione a domanda con pressione positiva
2.2.2c - ad erogazione a domanda con pressione negativa
- antigas FFA(1÷3) (EN 141) ad assorbimento a reazione chimica a catalisi
- antipolvere FFP(1÷3) (EN 143)
- combinati FFA(1÷3)P(1÷3)
La durata di una bombola d'aria viene calcolata empiricamente moltiplicando il volume in litri per la pressione in bar, tutto diviso 30 (consumo medio di litri per minuto), si ottiene il numero di minuti d'autonomia approssimativa. (Esempio: bombola da 7 litri a 200 bar di pressione: 7 X 200 = 1400 Lt / 30 Lt.min = 45 minuti circa)
5. PROTEZIONE DELLE MANI
I DPI per la protezione delle mani devono essere conformi alla EN420 e devono salvaguardare dalla esposizione di rischi che possono essere di varia natura:
- Rischi meccanici ed elettrostatici - norme di conformità EN388
La norma EN388 si applica a tutti i tipi di guanti di protezione per quanto riguarda le aggressioni fisiche e meccaniche tramite l’abrasione, il taglio da lama, la perforazione e lo strappo. Questa norma non si applica ai guanti antivibrazione. Livello di prestazioni: da 0 a 4. Esigenze: resistenza all’abrasione: Numero di cicli necessari per danneggiare il campione ad una velocità costante. Livello di prestazioni: da 0 a 5. Esigenze: resistenza al taglio da lama: Numero di cicli necessari per tagliare il campione ad una velocità costante. Livello di prestazioni: da 0 a 4. Esigenze: resistenza allo strappo: Forza minima necessaria per strappare il campione. Livello di prestazioni: da 0 a 4. Esigenze: resistenza alla perforazione: Forza necessaria per bucare il campione con un normale punzone. - Rischi elettrici/folgorazione - norme di conformità EN60903
- Rischi chimici e microbiologici - norme di conformità EN374
- Rischi da freddo - norme di conformità EN511
- Rischi da calore e fuoco - norme di conformità EN407
- Rischi da vibrazioni - norme di conformità EN420
6. PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
La protezione dei piedi è importante sia per la loro incolumità sia per garantire una buona stabilità del lavoratore. In generale, per gli arti inferiori, sono previsti i seguenti DPI:
- Calzature di sicurezza - norme di conformità EN345
- Ginocchiere
- Ghette
- Dispositivi amovibili di protezione per il collo del piede
- P = Resistenza della suola alla perforazione
- E = Assorbimento di energia del tallone
- C = Conduttività elettrica
- HI = Suola isolante dal calore
- CI = Suola isolante dal freddo
- WRU = Resistenza all’assorbimento d’acqua della tomaia delle scarpe in pelle
- ORO = Resistenza della suola agli idrocarburi
- WR = Resistenza alla penetrazione dell’acqua della congiunzione suola/tomaia della calzatura in cuoio
- M = Protezione dei metatarsi contro gli urti
- CR = Resistenza della tomaia al taglio
- A = Antistaticità.
Inoltre le combinazioni dei requisiti più diffusi sono indicate dai seguenti simboli
- SB (scarpe e stivali): Proprietà di base (puntale resistente ed antisfondamento)
- S1 (scarpe): SB + Tallone protetto + Antistaticità + Assorbimento di energia del tallone
- S2 (scarpe): S1 + Idrorepellenza
- S3 (scarpe): S2 + Lamina antiforo
- S4 (stivali): SB + Antistaticità + Assorbimento di energia del tallone
- S5 (stivali): S4 + Lamina antiforo
Per la protezione del corpo sono previsti DPI appartenenti alla I, II e III categoria:
- Indumenti di protezione (contro aggressioni meccaniche, chimiche, calore, radiazioni, ecc.)
- Dispositivi di protezione di tronco e addome (giubbotti o grembiuli)
- Dispositivi di protezione della pelle (creme protettive, pomate)
Per i DPI di II e III categoria vale la Norma EN340: Abbigliamento Protettivo - Requisiti Generali, la Norma EN 342; Abbigliamento Protettivo - Protezione contro il freddo e la Norma EN 343: Abbigliamento Protettivo - Protezione contro le intemperie.
In accordo alla EN340 il capo di abbigliamento deve avere unamarcatura, stampata sul prodotto stesso o su un etichetta attaccata al prodotto, che contenga i seguenti elementi:
- tipo di prodotto
- taglia
- indicazione di uso
- pittogrammi
- indicazione della norma applicabile
- istruzioni per la manutenzione ed il lavaggio
L'art. 21 del codice della strada e l'art. 37 del regolamento hanno reso obbligatori gli indumenti ad alta visibilità recependo la norma europea UNI EN 471 del marzo 1995 con il DM 9 giugno 1995 “Disciplinare tecnico sulle prescrizioni relative ad indumenti e dispositivi autonomi per rendere visibile a distanza il personale impiegato su strada in condizioni di scarsa visibilità”. Oggi tutti coloro che lavorano nei cantieri o in prossimità di essi devono obbligatoriamente indossare indumenti di visibilità fluorescenti e rifrangenti marcati CE in conformità ai requisiti della predetta norma UNI EN 471.
Gli indumenti ad alta visibilità sono classificati in 3 classi in funzione della quantità di materiale di fondo e materiale rifrangente necessario per avere un capo certificato secondo la EN 471. Con la Legge 1º agosto 2003, n. 214, si è inoltre voluto dare un'ulteriore svolta alla sicurezza dell'utente debole, rendendo obbligatorio l'uso di dispositivi retroriflettenti per rendere visibili, di giorno come di notte, tutti coloro che per qualsiasi necessità, devono presegnalare un veicolo fermo sulla carreggiata.
Ogni Classe è caratterizzata da una superficie minima di materiale fluorescente o riflettente in conformità alla seguente tabella:
Classe 3Classe 2Classe 1Materiale rifrangente80%50%14%Materiale retroriflettente20%13%10%Altro materiale0020%
Inoltre anche i materiali rifrangenti (fluorescenti) e retroriflettenti, a seconda del loro coefficiente, rispettivamente, di fluorescenza e riflessione, possono appartenere a Classi diverse: da 0 a 3 per i materiali fluorescenti e da 0 a 2 per i materiali retroriflettenti.
9. ABBIGLIAMENTO MONOUSO
Sono indumenti idonei alla protezione da particolari sostanze specificate dal costruttore nella nota informativa e debbono essere usati una sola volta (monouso) o per un certo periodo secondo la nota informativa del costruttore.
Il Gruppo di Lavoro Tecnico CEN/TC162 ha definito 6 tipi di indumenti di capi di abbigliamento per la protezione dagli agenti chimici:
TipoIcona propostaDescrizioneTipo 1Impermeabilità ai gasTipo 2Impermeabilità ai gas, giunture non impenetrabiliTipo 3Impenetrabilità ai liquidiTipo 4Impenetrabilità alle polverizzazioniTipo 5Impenetrabilità alle particelleTipo 6Impenetrabilità limitata agli schizzi e alle particelle
A seconda del loro utilizzo per gli indumenti monouso sono rilevanti le seguenti Normative:
- EN468: Protezione chimica da vapori
- EN465: Protezione chimica con cuciture impermeabili ai vapori
- EN369: Protezione chimica da prodotti liquidi
I DPI anticaduta rientrano tutti nella III categoria, dati i rischi elevati che derivano dalla caduta, e sono soggetti a particolari procedure di certificazione CE; essi si dividono in:
- Dispositivi di arresto caduta - norme di conformità EN363. Insieme di DPI finalizzati all'arresto di una caduta dall'alto. Un dispositivo di arresto caduta deve contenere almeno un'imbracatura ed un dispositivo anticaduta
- Imbragatura - norme di conformità EN361. Sostegno per il corpo nel caso di caduta. L’imbragatura è costituita da un insieme cinghie, anelli ed altri elementi
- Dispositivo di posizionamento - norme di conformità EN358. Costituito da cintura e cordino uniti tra loro per formare un equipaggiamento completo.
- Assorbitore di energia - norme di conformità EN355. Dispositivo che garantisce l’arresto di una caduta dall’alto in completa sicurezza, dissipando l'energia e diminuendo l’impatto dell’urto.
- Dispositivo anticaduta retrattile - norme di conformità EN360. Dispositivo dotato di funzione autobloccante e di un sistema automatico di tensione e ritorno del cordino. Nel dispositivo stesso o nel cordino retrattile può essere integrato un assorbitore di energia.
- Dispositivo anticaduta su linea di ancoraggio rigida - norme di conformità EN363-1 o su linea di ancoraggio mobile - norme di conformità EN363-2. Sistema costituito da un dispositivo mobile a blocco automatico fissato alla linea di ancoraggio rigida (palo, binario, ..) 0 mobile (corda, cavo). Nel dispositivo stesso può essere integrato un assorbitore di energia.
- Corde e cordini - norme di conformità EN354. Una corda può essere in fibre sintetiche, in cavo metallico, in cinghie o catene. Lunghezza massima 2 m. Nota bene: una corda senza assorbitore di energia non deve essere utilizzata come sistema di arresto caduta.
- Moschettoni e pinze - norme di conformità EN362
L'efficacia di un sistema di protezione di caduta dipende in modo determinante dal punto di ancoraggio (Norma EN 795: Dispositivo di ancoraggio).
Rilevanti per i DPI per la caduta dall'alto sono le EN364: Metodi di prova e le EN365: requisiti generali per l'uso e la marcatura.